Copione teatrale di Chichibio

Copione teatrale a cura di Daniela Mainardi

Introduzione a cura di Boccaccio

Boccaccio: Graziosissime madonne ed onesti messeri a voi va il mio più sincero benvenuto, sono Giovanni di Boccaccio, studioso e letterato illustre, di chiara fama. Vissi nel 1300, tra Firenze e il regno di Napoli, mio padre mi voleva commerciante, mi fece studiar l’aritmetica, ma io fin dal grembo di mia madre ero disposto solo alla poesia. Son qui stasera per presentarvi l’opera mia più famosa: il Decameron. Nel 1348 a Firenze ci fu una terribile epidemia di peste, la sofferenza mi spinse allora a scrivere una serie di novelle per distrarre le menti ed i cuori da tanto dolore. Immaginai che un gruppo di 10 giovani, sette donne e tre uomini, si ritirasse in una villa di campagna, e lì trascorressero le giornate novellando. Ogni giorno veniva nominato un re o una regina, i quali sceglievano il tema della giornata. La novella che i nostri attori presenteranno è tratta dalla sesta giornata, dedicata ai motti di spirito, alla capacità di usare la parola e il cervello. A voi madonne e messeri va il mio augurio di buon divertimento.

(Esce di scena Boccaccio ed entra il primo narratore)

Narratore 1: la novella è la novella quarta della giornata sesta. In questa giornata, che cade di mercoledì, regna Elissa. Il tema è quello delle risposte pronte e argute che permettono di togliersi dai guai, così come accade a Chichibio, uno dei protagonisti di questa vicenda.

ATTO PRIMO

 Scena Prima

Narratore 2: a Firenze, nel Trecento, vivevano dei prestigiosi banchieri, i Gianfigliazzi. Il più degno rampollo di questa famiglia, fu Corrado, cittadino onesto e magnanimo. Ogni volta che poteva, si dedicava al suo svago preferito, la caccia con cani e falconi. Un giorno mentre era a Peretola vide una gru, presso una palude. In men che non si dica riuscì a catturarla ed ucciderla. La prima scena, ambientata nella casa del ricco banchiere, inizia proprio con Corrado che ci racconta della battuta di caccia, in cui ha catturato la gru di cui sopra.

I personaggi di questa parte sono Corrado e Chichibio, un cuoco veneziano.

Corrado Gianfigliazzi (entra trionfante in scena, tenendo la gru in mano): Buona sera a tutte madonne e messeri sono Corrado Gianfigliazzi, famoso in tutta Firenze per la bella vita che faccio e per la mia passione per la caccia. Sono un cacciatore esperto e capace, guardate che bella gru grossa e grassa che ho cacciato! Farà davvero una bella figura in tavola, proprio domani ho a cena ospiti di riguardo! (pronuncia con soddisfazione). Chichibio, (dice rivolto al pubblico), Chichibio (più forte)!

Chichibio: Eccomi Messere

Corrado: Guarda com’è bella grossa questa gru, fammela arrosto per domani e impegnati con tutta la tua bravura, perché ho invitato dame e gentiluomini con i quali bisogna farsi onore!

Chichibio: Non dubiti messere, i suoi ospiti si leccheranno le dita!

Scena Seconda

Cucina della casa di Corrado Gianfigliazzi

Personaggi: Chichibio e Brunetta

Narratore 3: Il giovane cuoco, presa la gru cominciò a spennarla, ripulirla, aromatizzarla, finché non la infilzò nello spiedo e la mise in forno. Chichibio badava, di tanto in tanto ad ungerla d’olio. La cucina si riempì di uno stuzzicante odorino. L’odore dell’arrosto usciva fin sulla strada e avrebbe fatto venire l’acquolina in bocca anche ad un morto. Ad un certo punto, quando la gru era ormai a fine cottura, entrò nella cucina una ragazzotta di nome Brunetta, di cui Chichibio era fortemente innamorato.

Brunetta: Buon giorno Chichibio, cosa preparate di buono per il vostro padrone?

Chichibio: È una bella gru che messer Corrado ha ucciso ieri e io l’ho aromatizzata con alcune erbe: sentite che bel profumo?

Brunetta: deve essere squisita! Chichibio, per amor mio, staccane una coscia e dammela!  (strizzando l’occhio)

Narratore 4: Chichibio era così innamorato di Brunetta che le avrebbe dato tutta la gru, ma poi avrebbe dovuto fare i conti con Messer Corrado, così rispose alla servetta canterellando:

Chichibio: Voi da me non l’avrete, donna Brunetta, voi da me non l’avrete…

Brunetta:Oh come siete poco gentile! Provate a chiedere qualcosa a me e vedrete dove vi mando…

Chichibio: Voi da me non l’avrete, donna Brunetta, voi da me non l’avrete…

Brunetta: Siete uno zotico!!

Chichibio: Voi da me non l’avrete…

Brunetta: Non so chi mi tenga da darvi questo mestolo in capo!

Chichibio: Voi da me non l’avrete…

Brunetta: Vado via, m’avete fatto proprio uscire da gangheri! Ti  ripagherò con la stessa moneta: non avrai più i miei sorrisi, né i miei baci che ti piacciono tanto! (Sentenziò civettuola la ragazza)

Narratore 4: continuarono a battibeccare per un po’, finché il cuoco, per paura di deludere Brunetta e di perderne l’affetto, staccò la coscia e gliela lasciò mangiare.

Chichibio: (riacchiappando Brunetta per un braccio): credevate davvero che non ve l’avrei data? Non lo sapete che son cotto, anzi rosolato di voi? Ma voi in cambio cosa mi darete? (si volta e prende una coscia dalla gru nel forno)

Brunetta: Uh come brucia…dev’esser proprio buona, la mangio qui con voi…In cambio vi prometto che vi concederò un appuntamento: ci vedremo domani pomeriggio alle 16,00

(Brunetta e Chichibio continuano a restare in scena, per qualche secondo in silenzio intenti nelle loro occupazioni, poi escono entrambi).

ATTO SECONDO

Scena Prima

Ambientazione: sala da pranzo di Corrado (Allestire un tavolo con piatti, bicchieri, posate, etc.) Abiti dei camerieri: grembiule bianco.

Narratore 4: Arriva la sera. I servi, in attesa degli invitati, apparecchiano la tavola ed accendono le candele.

Personaggi: Cameriere 1, Cameriere 2

Cameriere1 (rivolto all’altro cameriere, sistemando la tavola): Sbrigati, ho sentito i cavalli degli ospiti, stanno arrivando. C’è un profumino in cucina, speriamo avanzi qualcosa (sorridendo e ammiccando verso l’altro cameriere)!

Cameriere 2: stai tranquillo, è tutto in ordine, Chichibio ha cucinato la gru alla perfezione ed il tavolo da pranzo è quasi pronto; vedrai che il padrone farà una bellissima figura con i suoi ospiti!

Scena Seconda

Narratore 5: Entrano in scena Messer Corrado, due dame e due gentiluomini, conversando amabilmente.

Personaggi: Messer Corrado, due dame e due gentiluomini

Corrado: Donna Fiammetta, donna Elena, stasera siete splendide!

Donna Elena: troppo gentile, come sempre (sorride)

(Si siedono a tavola)

Donna Ludovica: Messer Corrado, voi così capace cacciatore, che cosa ci avete preparato di buono stasera?

Madonna Elena: Ci stupisce sempre, ogni volta di più!

Corrado: Ieri sono stato a caccia a Peretola e ho preso una bellissima gru!

Messer Maurizio: anche io vado a caccia nei pressi di Peretola, l’altro giorno ho cacciato qualche fagiano.

Messer Paolo: dunque il prossimo invito a cena sarà a casa tua?

(tutti i commensali si guardarono sorridendo)

Scena Terza

Personaggi: Messer Corrado, due dame e due gentiluomini, Chichibio.

Narratore 6: I camerieri portano in tavola su un vassoio d’argento la gru. Corrado si accorse subito che mancava una coscia. Meravigliato, fece chiamare il cuoco per avere una spiegazione.

Corrado: O Chichibio come mai questa gru ha una coscia sola? Dove è andata a finire l’altra coscia?

Chichibio: di quale coscia state parlando, signor mio? Le gru hanno una coscia ed una zampa sola! (con faccia tosta, non sapendo cosa altro rispondere)

Corrado: che baggianata stai dicendo? Ho pur visto come sono fatte le gru! (sbottò incollerito)

Chichibio: invece è proprio come vi dico, signore. Se non ci credete, posso anche dimostrarvelo in quelle vive! (ebbe il coraggio di controbattere).

Narratore 6: Il padrone non volle prolungare la discussione, per rispetto verso i suoi ospiti, ma piuttosto stizzito pronunciò le parole che udirete.

Corrado: dal momento che sostieni che le gru hanno una zampa sola, verrai con me alla palude e verificheremo. Se è come dici tu, sarò contento. Se però è come dico io, ti farò conciare per le feste ed il tuo padrone, te lo ricorderai finché campi! Domattina me lo dimostrerai, se avrai ragione sarai premiato, altrimenti saprò punirti come meriti!

Messer Maurizio: Sarà anche zoppa questa gru, ma è comunque ottima, ottima davvero. E poi con questo vino, una delizia, una vera delizia.

Donna Ludovica: Possiamo venire anche noi domattina? Sono curiosa di sapere come va a finire questa faccenda (sorniona)

Donna Elena: davvero, sono curiosissima anch’io.

Corrado: Volentieri trattenetevi qui per la notte.

(Escono di scena)

Narratore 6: la comitiva ed il padrone di casa si preparano per la notte.

ATTO TERZO

Scena Prima

 [Davanti al sipario chiuso, entrano la Narratore 6 e Narratore 7]

Narratore 7: Indubbiamente il povero Chichibio si era cacciato in un bel guaio.

Narratore 8:Quella zampa di gru gli stava causando dei problemi col suo padrone.

Narratore 7: Chichibio era così preoccupato, che si dimenticò anche di andare all’appuntamento con Brunetta.

Insieme E meno male…

Narratore 8: Perché quella sciagurata si stava tranquillamente consolando tra le braccia di un altro uomo, senza ricordare minimamente la promessa fatta al povero cuoco…

Narratore 7: Ma questa è un’altra storia.

Narratore 8: Insomma, Chichibio non passò una bella nottata…

Insieme Eh, no!

[Davanti al sipario entra Chichibio, agitatissimo, mentre i Narratori si mettono in disparte]

Chichibio: Oh, povero me… che guaio… che guaio! E ora come faccio… Che cosa racconto domani al padrone? Ma come ho fatto a cacciarmi in questo guaio? Ma guai a me se un’altra volta farò lo stupido con una donna[schiaffeggiandosi] Stupido, mille volte stupido. [rifacendo la voce di Brunetta] E dammi la coscia… E che ti costa!”… Sì, si lo so io che cosa mi costa… Come minimo il padrone mi farà tagliare la testa… Ma tu guarda… che cosa posso inventare ora? Il padrone non sarà un’aquila, ma non è stupido… insomma devo trovare una soluzione. Domattina inventerò qualcosa, speriamo bene.

Scena Seconda

Narratore 9: Non fu una nottata piacevole, quella di Chichibìo.Ma in un modo o nell’altro passò, permettendoci così di spostare ancora la nostra scena.

Ci trasferiamo nella palude delle gru dove questi bizzarri animali stanno facendo un po’ di ginnastica mattutina…Così… tanto per mantenere la linea.

[escono]

Personaggi: Gru 1, Gru 2, Gru 3

 [Il sipario si apre: Gru 1, Gru 2,Gru 3 ballano: alla fine Gru 2 si fa male alla caviglia.]

Gru 2: [cadendo a terra] Ah! Che dolore!

Gru 1: [spaventata] Mamma mia…

Gru 3: Che è successo?

Gru 2: [lamentandosi] Un dolore atroce al piede… Dev’essere stata una storta!

Gru 1 Poverella! Anche a me è successo qualche volta.

Gru 3: [minimizzando] Eh, quante storie… Chissà che me pareva!

Gru 2: Parli bene, tu… L’ho presa io la storta, mica tu.

Gru 3: D’accordo, hai preso una storta… e allora? Passerà!

Gru 2: Datemi una mano… non ce la faccio a rialzarmi.

Gru 1: [aiutandola] Vieni, ti aiuto.

Gru 2: Piano… piano piano…

Gru 2: Ah, che dolore!

Gru 3: Forza, tirati su… ecco… così…

Gru 2: Quanto mi fa male!

Gru 3: Be’, consolati! Almeno tu sei ancora qui… Pensa alla nostra amica che è morta.

Gru 1: Non lo dire… poveretta.

Gru 3: Io glielo avevo detto di non alzarsi in volo proprio in quel momento (alludendo alla gru catturata da Corrado)

Gru 2: Certo che glielo hai detto… l’abbiamo sentito tutti…

Gru 3: Diventava imprudente.

Gru 2: Appena si è alzata in volo…

Tutte Zac!

Gru 2: Una freccia l’ha colpita.

Tutte Secca!

Gru 1: Povera amica nostra!

Gru 2: [lamentandosi] Non riesco ad appoggiare la gamba.

Gru 3: Be’ allora tienila su.

Gru 2: Ma non sta bene vedere due gru con due zampe e una con una zampa sola.

Gru 3: Vorrà dire che solleveremo tutte e quattro una zampa, così sarà più carino, più… ordinato.

Gru 2: [sollevando la gamba] Grazie… siete proprio delle amiche!

Gru 1: [sollevando la gamba] Ma figurati!

Gru 3: [sollevando la gamba] Sarà meglio fare un pisolino: il dolore passerà prima!

Gru 1, 2 e 3 Buona idea!

Scena Terza

[Le gru si addormentano: entrano gli altri personaggi.]

Narratore 10: Il mattino dopo Messer Corrado, i suoi invitati e Chichibio, si recarono a cavallo sulle sponde di un fiume, dove spesso sostavano delle gru. Chichibio tremava come una foglia al pensiero delle bastonate che avrebbe potuto prendere da Corrado ed intanto con lo sguardo, cercava una gru.

Messer Maurizio Ah, senti che bell’arietta mattutina.

Donna Elena:E che profumo!

Messer Nicola: [inalando] Stallatico di vacca numero cinque… Fresco fresco!

[Entra Donna Ludovica, tamponandosi il naso con un fazzoletto.]

Donna Ludovica: Santo cielo, che tanfo insopportabile!

Elena: [acida] Non ti preoccupare, cocca, che poi ci fai l’abitudine.

 [Entra Corrado e Chichibio.]

Corrado: Ecco: l’ho catturata qui, la gru di ieri.

Chichibio: Ah, davvero?

Corrado: Gli ospiti sono tutti presenti e faranno da testimoni (pensa tra se e se) Allora, Chichibio, vediamo un po’ chi ha ragione.

Chichibio:[vedendo le gru che dormono] Ecco, guardate quelle gru, signore! Vedete, esse hanno una coscia ed una zampa soltanto, proprio come vi ho detto ieri sera.

Corrado: Davvero pensi che io sia così stupido? Aspetta, che ti mostrerò che ne hanno due [gridando e battendo le mani], oh, oh, oh, oh!

[Le gru si svegliano e, spaventate, volano via, mostrando tutte e due le zampe.]

Allora? Che mi dici ghiottone? Sei ancora convinto che ne abbiano due?

Chichibìo:[fingendo stupore] Toh, guarda, è vero: hanno due zampe!

Corrado: Allora: chi ha ragione?

Chichibìo: un momento, voi messere ieri sera non avete battuto le mani e non avete gridato “oh oh” a quella gru che era in tavola, ecco perché non ha messo giù l’altra zampa!

Narratore 10: a simile risposta Corrado non poté trattenersi dal ridere.

[Corrado resta senza parole; poi tutti cominciano a ridere.]

Corrado:[ridendo anche lui] Hai ragione, Chichibio, avrei dovuto farlo.

Donna Elena: Oltre che bravo cuoco, anche cervello fino!

Corrado: [ridendo] Ebbene, sembra che il torto sia mio. Ti faccio le mie scuse, Chichibìo. Ora però torniamo al palazzo, che l’aria del mattino è piacevole, ma traditrice.

Donna Ludovica: Sarebbe il colmo ammalarsi per vedere delle gru!

Corrado:[sorridendo]Chichibìo, per mostrare che non mi porti rancore, questa sera preparerai un’altra cena come quella di ieri. Naturalmente sarai così generoso da comperare tutto a tue spese, vero?

Chichibìo:[comprendendo l’ironia di Corrado] Naturale, padrone, non si preoccupi, penserò a tutto io!

Corrado: Ah, se vuoi un consiglio, prima di cuocere la gru, pensaci tu a gridare “oh oh”… ci siamo capiti? (facendo l’occhiolino)

Chichibìo: Al volo, padrone!

[Tutti ridono ed escono.]

Narratore 10: E concludiamo anche noi la nostra storia citando, almeno una volta, le parole scritte dal suo autore.

<Così adunque con la sua pronta e sollazzevol risposta Chichibìo cessò la mala ventura e paceficossi col suo signore”.

La morale della novella è che Chichibio con la sua parola pronta volge di Corrado in riso, ed in questo modo si salva la vita>

Narratore 10 Grazie a tutti.

Tutti i Narratori insieme Buona giornata!