Laboratorio sul Mito

I miti sono fatti perché l’immaginazione li animi

Albert Camus

Percorso didattico su Platone e il mito della caverna

CONTENUTI Biografia di Platone e alcuni miti

 MITO DELLA CAVERNA

  • Suddividere il mito in parti e far fare una illustrazione, anche stilizzata.
  • Con la tecnica del brainstorming, far emergere gli aspetti simbolici del racconto (caverna, fuoco, schiavi), punti critici (lo schiavo che riesce a liberarsi, oppure gli schiavi che rimangono passivamente incatenati) e curiosità (come sopravvivono gli uomini incatenati? Essi come trascorrono la giornata?)
  • Laboratorio di scrittura creativa: Compila un breve testo scritto in prima persona sul mito della caverna.

Biografia di Platone

PLATONE

Filosofo greco (Atene 428-347 a. C.). Nato da nobile famiglia, discendente per parte di madre da Solone (legislatore e giurista) sin da giovane ebbe educazione filosofica; secondo Aristotele conobbe Cratilo, scolaro di Eraclito, e si familiarizzò con la dottrina eraclitea (dottrina del tutto scorre, la filosofia del divenire). Ma in questo primo periodo la sua attività fu rivolta a composizioni letterarie, epiche e tragiche.

SOCRATE A vent’anni conobbe Socrate, che lo guidò a un contatto fecondo con la filosofia. A Socrate Platone si mantenne fedele per tutta la vita, infatti fu l’interlocutore principale di molti dialoghi e portavoce della filosofia originale di Platone.

VITA POLITICA – FILOSOFI AL GOVERNO Dapprima lo stesso Platone fu tentato di partecipare alla vita politica della sua città, ma ne fu distolto prima dalle delusioni provocategli dal governo dei Trenta tiranni, poi dalla restaurata democrazia, per aver messo a morte Socrate. Da allora a Platone fu chiaro che solo un governo guidato dai filosofi poteva essere degno di venir detto buono.

VIAGGI Dopo la morte di Socrate Platone intraprese svariati viaggi, di cui uno forse in Egitto. Significativi per il rapporto con la politica sono i tre viaggi in Magna Grecia. A Siracusa, dove si legò di amicizia con Dione, zio di Dionisio il Giovane, Platone tentò di attuare la sua idea del governante illuminato dal filosofo. Fu al ritorno ad Atene che Platone costituì l’Accademia, società culturale,alla quale diede la struttura di un’associazione religiosa.

OPERE I dialoghi vengono ordinati in base a vari criteri stilistici e di contenuto e raggruppati come segue:

  1. I periodo scritti giovanili socratici, Apologia di Socrate, Critone, Ione, Alcibiade I, Lachete, Liside, Carmide, Eutifrone;
  2.  II periodo, di trapasso, Eutidemo, Ippia Minore, Cratilo, Ippia Maggiore, Menesseno, Gorgia, Repubblica I, Protagora, Menone;
  3. III periodo, dottrina delle idee, Fedone, Convito, Repubblica II-X, Fedro;
  4. IV periodo, autocritica e fase finale, Parmenide, Teeteto, Politico, Filebo, Timeo, Crizia, Le leggi.
  5. A questi dialoghi vanno aggiunte 13 Lettere, di cui la VII e l’VIII sono in genere date per autentiche.

 

Il carattere dialogico degli scritti di Platone rappresenta la sostanza stessa della sua filosofia.

Notevole è il cambiamento di stile da un dialogo all’altro: i dialoghi giovanili sono caratterizzati da interventi brevi e vivaci da parte dei partecipanti e conservano intatta la loro natura dialogica; gli ultimi sono appesantiti da lunghi interventi, che svisano l’andamento del dialogo e ne fanno quasi un trattato. Socrate è quasi sempre il protagonista, ma negli ultimi dialoghi la sua figura è sempre più sfocata o addirittura scompare.

FILOSOFIA La filosofia platonica rappresenta il grande momento di sintesi delle concezioni più profonde formulate in antecedenza dal pensiero greco.

Partendo dal principio della profonda disuguaglianza fra gli uomini, Platone deduce che non tutti gli uomini sono adatti alla stessa funzione e quindi bisogna attuare la suddivisione dei compiti. Qui comincia la funzione dello Stato, che, assegnando a ogni cittadino il lavoro per il quale è adatto, mette la società in grado di avere un sano sviluppo. L’educazione ha il compito di scoprire queste attitudini e di valorizzarle. Su tutte le varie mansioni eccellono per importanza sociale la difesa dello Stato e la sua direzione politica. Esse dovranno essere affidate a veri professionisti, che alle attitudini aggiungono un’educazione adeguata al loro esercizio

Il mito della caverna di Platone

(Che cosa sono la realtà, il sapere e il senso della vita?)

Platone utilizza il mito come strumento didattico per esprimere delle verità profonde che richiederebbero termini complessi. In questo caso, Platone vuole esprimere il suo pensiero riguardo la difficoltà/fatica che si incontra per arrivare alla conoscenza razionale. 

UOMINI INCATENATI IN UNA CAVERNA Nell’allegoria platonica dei prigionieri sono stati, fin dalla nascita, incatenati in una caverna, senza poter voltare la testa verso l’ingresso dell’antro.

 

LUCE DI UN FUOCO – LUCE DEL SOLE Dietro di loro brilla la luce del fuoco e più lontana splende quella del sole. Tra la luce e i prigionieri si trova un muretto, dietro il quale occasionalmente sono presenti persone che trasportano oggetti, animali, piante. Le attività di questi passanti generano ombre visibili ai prigionieri, nel fondo della caverna. Gli incatenati danno nomi e definizioni a queste illusioni, credendo di vedere entità reali.

 

UN UOMO RIESCE A LIBERARSI Uno tra gli uomini riesce a liberarsi dalle catene e si reca fuori dalla caverna: i suoi occhi inizialmente sono abbagliati dalla luce. L’uomo ha una sensazione di disorientamento. Quando gradualmente i suoi occhi si abituano, l’uomo riesce ad apprezzare la bellezza della natura circostante ed il sole, fonte di calore, luce e gioia.

UOMO RIENTRA NELLA CAVERNA PER LIBERARE I SUOI COMPAGNI Resosi conto della situazione, egli rientra nella caverna con l’intento di liberare i suoi compagni, per condividere con loro la gioia della scoperta. Ma dovendo riabituare gli occhi all’ombra,  trascorre tempo prima che possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna. Durante questo periodo, egli viene dileggiato da parte dagli uomini, che si oppongono alla liberazione. Per loro, che non sono consapevoli della situazione vissuta, non vale la pena di subire il dolore dell’accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte, di cui non hanno alcuna cognizione.

Per Platone questo ultimo passaggio esprime il tentativo del filosofo di educare la gente, ma la gran parte della persone non solo sono a proprio agio nella loro ignoranza, ma sono ostili a chi glielo fa notare. Infatti, Socrate era stato condannato a morte dal governo ateniese, per aver disturbato l’ordine sociale.

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