Laboratorio sul teatro

Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco (Victor Hugo)

 

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Durante il corso di alcuni anni scolastici ho lavorato alla rappresentazione teatrale di alcune opere letterarie, tra cui il Mago di Oz e il Piccolo Principe. Il perché di questa scelta è da ricollegarsi all’importanza del teatro quale strumento pedagogico. Come è noto, per i bambini è più facile comunicare ed esprimere le proprie emozioni, con l’interpretazione e la drammatizzazione di personaggi teatrali. L’esperienza teatrale stimola le diverse forme di apprendimento, potenziando ed indirizzando energie creative ed alimentando al contempo il gusto estetico e artistico. Il teatro va a coincidere con il percorso pedagogico sia del singolo, sia del gruppo. Tutto questo avviene grazie allo sviluppo di immaginazione, improvvisazione, creatività ed espressività tipici del lavoro teatrale: questi strumenti diventano veicolo per la scoperta e la gestione delle proprie emozioni, della propria sensibilità e dei propri affetti, più in generale, per l’intero mondo interiore dell’individuo, che può quindi scoprirsi, formarsi, accrescersi e prendersi cura di sé. Questo modo di pensare trova corrispondenza con i pensieri pedagogicidi alcuni studiosi quali ad esempio, John Dewey (1859-1952), filosofo e pedagogista americano, che pone in risalto per la prima volta, nel campo dell’educazione, l’importanza del vivere l’esperienza teatrale, dove ci si educa all’interno del processo esperienziale della rappresentazione stessa. Anche l’italiana Maria Montessori (1870-1952) afferma che nel fare teatro il fanciullo ha la possibilità di esprimere la propria individualità, in piena libertà. Il laboratorio teatrale è un ambiente protetto nel quale l’elemento centrale non è più la rappresentazione finale, ma il processo, il percorso di pratiche e conoscenze che l’individuo compie e vive su sé stesso in prima persona. Ciò che diviene fondamentale allora è la sperimentazione, la messa in gioco, l’esplorazione, il confronto e lo scontro con altre realtà, in modo tale da entrare nel teatro con tutto sé stessi. Fonte: Gaetano Oliva, Le arti espressive come pedagogia della creatività, in Scienze e Ricerche, n. 5, marzo 2015, pp. 45-51

Il laboratorio è come un luogo mentale che valorizza la centralità dell’apprendimento

Laboratorio Teatrale

Il laboratorio teatrale si configura come progetto curricolare, svolto in orario antimeridiano.

Modello pedagogico di riferimento_Comunità di apprendimento: Didattica attiva fondata sul rapporto di collaborazione attiva tra studenti e docente. L’idea è che gli studenti siano dotati di creatività e capacità teorico/operativa da mettere a frutto. L’ottica didattica di riferimento è quella di uno scambio intersoggettivo tra studenti e docente, in una modalità di lavoro cooperativa, per stimolare l’interazione didattica. In tale contesto la figura del docente si configura come docente ricercatore e sperimentatore, che progetta l’attività di formazione, in funzione del processo educativo dei suoi allievi. Durante il corso dell’attività di laboratorio si realizza la metacognizione: infatti, il laboratorio didattico mira ad un processo di apprendimento che non incide solamente sulle abilità di base (lettura, scrittura), ma anche sulle modalità della loro utilizzazione.

Motivazione della scelta Il teatro ha un effetto positivo sui ragazzi in quanto li educa a lavorare insieme, per realizzare un progetto comune. Far funzionare lo spettacolo vuol dire imparare a tener fede agli impegni, a cooperare rispettando delle regole, a sostenersi e ad aiutarsi l’un l’altro in caso di difficoltà. Oltretutto, la classe non si limita a mettere in scena il testo, in quanto tutti si adoperano per creare la sceneggiatura, costumi, trucco/acconciatura, ambientazione. Inoltre, il laboratorio teatrale promuove un alto livello di comunicazione fra gli alunni e gli insegnanti; consente l’espressione su molti e diversi piani; è uno stimolo alla crescita professionale dei docenti; conduce a stabilire costanti e forti motivi di comunicazione fra insegnanti, genitori e studenti. Infine, il laboratorio promuove l’amore per la lettura. 

Copione E’ scritto dalla docente, con la collaborazione degli studenti.

Scenografia e costumi Realizzati con la cooperazione di studenti e di genitori.

Abilità stimolate Il laboratorio teatrale, stimola lo sviluppo di abilità di di lettura, scrittura, memorizzazione, socializzazione e abilità creative.

Tempi Un’ora a settimana.

Settembre Ottobre Novembre Dicembre Si inizia a lavorare sul testo letterario, mediante lettura, commento, riassunti scritti brevi.

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Si lavora sul copione teatrale Si sviluppa il lavoro sul campo: si attribuiscono le parti. Dopodiché, si strutturano le scene, le coreografie, i costumi. Le scene vengono provate spesso in modo che gli alunni acquisiscano proprietà e sicurezza nell’interpretazione.

Maggio Rappresentazione teatrale.

Esempio di copione teatrale de Il Piccolo Principe