Differenze tra chiesa cattolica e chiesa protestante

Ambedue sono Chiese mondiali

La Chiesa Cattolica conta un miliardo e 254 milioni di battezzati ed è presente in tutto il pianeta, con massima densità in Europa e nelle Americhe e minima in Asia. Le Chiese ortodosse sono originariamente Chiese nazionali, hanno in totale 250 milioni di battezzati e sono presenti principalmente nell’Europa Orientale e in Medio Oriente.
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Quello che hanno in comune
Hanno in comune: la Bibbia, i sacramenti, la dottrina dell’episcopato e del sacerdozio, le leggi dei primi sette Concili ecumenici (detti «Concili della Chiesa indivisa»: la Chiesa Cattolica ne ha poi «celebrati» altri 14 che non sono riconosciuti dall’Ortodossia), il «Credo apostolico», la venerazione di Maria e dei santi, il culto delle reliquie.
 Le principali divisioni
Tre sono le divisioni principali: sulla figura del Papa, sulla disciplina del matrimonio, sui dogmi mariani (Immacolata Concezione e Assunzione in Cielo) e su ogni altra dottrina o legge definite da Roma e dai suoi Concili dopo la separazione del 1054 (Scisma d’Oriente).
Al Papa le Chiese dell’Ortodossia sono disposte a riconoscere un primato d’onore ma non un primato di giurisdizione, cioè di governo.
MATRIMONIO: Per le Chiese Ortodosse il matrimonio è unico come per la Chiesa Cattolica, ma con varia regolamentazione tutte praticano una “benedizione” delle seconde nozze per il coniuge incolpevole della rottura del primo matrimonio.
PASQUA: Per la chiesa cattolica, la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera, cioè dopo il 21 marzo. Di conseguenza è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile, prima del successivo plenilunio. La chiesa ortodossa calcola invece la data della Pasqua secondo il calendario giuliano.
FEDE:  nel credo cattolico il Dio è uno e trino, come composto da padre, figlio e spirito santo, mentre per gli ortodossi questo concetto non è contenuto nel Vangelo.
Risultati immagini per simboli della chiesa ortodossaSCISMA: La divisione formale tra Occidente cristiano e Oriente cristiano ha avuto luogo nel 1054. In parte rifletteva la rivalità culturale e geopolitica tra l’impero romano d’oriente di lingua greca, ovvero Bisanzio, e l’Europa occidentale di lingua latina, in cui l’autorità romana era crollata nel quinto secolo ed erano emersi nuovi centri di potere.
Le tensioni crebbero all’inizio dell’undicesimo secolo, quando i normanni, cattolici, invasero le zone grecofone dell’Italia meridionale, imponendo pratiche latine alle chiese della regione. Il patriarca di Costantinopoli si vendicò chiudendo gli avamposti di culto in stile latino nella sua città, e il papa inviò una delegazione a Costantinopoli per risolvere la disputa. Il capo della delegazione, il cardinale Umberto, scomunicò il patriarca che, a sua volta, fece lo stesso con il cardinale. Appena prima di questa rottura, erano andate crescendo le differenze a proposito della presunta autorità papale su tutto il mondo cristiano, che contrastava con l’idea ortodossa che tutti gli antichi centri del mondo cristiano (Antiochia, Alessandria e Gerusalemme, oltre a Roma e Costantinopoli) avessero uno statuto più o meno equivalente.
Gli ortodossi entrarono in contrasto con il papa, il quale aveva autorizzato una versione della dottrina che, a loro avviso, equivaleva a un leggero svilimento dello spirito santo. A questa questione teologica si aggiunse un’importante disputa geopolitica: nel 1204 gli eserciti latini depredarono Costantinopoli, che era ancora il principale centro commerciale e culturale del mondo cristiano, imponendo un regime latino per circa sessant’anni. Nella memoria collettiva degli ortodossi, questo atto di tradimento da parte di altri cristiani indebolì la grande città, rendendo inevitabile la sua conquista da parte dei turchi musulmani nel 1453.
Essendosi separati, l’Occidente cristiano e l’Oriente cristiano hanno dato vita a tradizioni teologiche differenti. L’Occidente ha sviluppato l’idea di purgatorio e di “sostituzione della pena” (l’idea, diffusa tra i protestanti che il sacrificio di Cristo sia stato un necessario prezzo da pagare per salvare gli esseri umani). Nessuno dei due insegnamenti è accettato dai cristiani ortodossi. L’Oriente, con la sua tendenza a fondere l’intellettuale e il mistico, ha esplorato l’idea che Dio sia al contempo inaccessibile alla ragione degli uomini e accessibile al loro cuore.
Fonti:

Organico

ORGANICO DI DIRITTO La determinazione dell’organico delle classi e dell’organico dei posti (docenti e ATA) viene fatta in due momenti distinti, che possono dare anche esiti diversi. Subito dopo la conclusione delle iscrizioni (febbraio) gli Uffici Scolastici regionali territoriali assegnano a ciascun Istituto l’organico di diritto. Esso viene calcolato tenendo conto del numero delle classi autorizzate in applicazione ai parametri forniti dal DPR n. 81/2009. Sulla base del contingente di docenti e non docenti assegnato, avvengono le operazioni di mobilità(trasferimenti provinciali e interprovinciali) utili anche per ricollocare personale risultato perdente posto a causa di eventuali riduzioni di organico.

ORGANICO DI FATTO Nella fase successiva (luglio) avvengono le operazioni relative all’organico di fatto, che comportano:

  1. verifica del numero effettivo di classi, dopo le operazioni di scrutinio e conferma delle iscrizioni
  2. spostamento del personale di durata annuale
  3. adeguamento dell’organico dei docenti di sostegno
  4. verifica di spezzoni o posti che si creano per un anno a seguito di part time ed esoneri.

Lo Stalinismo

 

La Russia dell’inizio del 900 era un paese molto arretrato. Inoltre vi era una grande disgregazione sociale, causata da una frattura tra il governo comunista e il popolo. Nel 1919 si costituì la Prima internazionale, fondata da Lenin, per unire i comunisti di tutto il mondo, in vista di una rivoluzione bolscevica internazionale, ma i comunisti erano in una situazione di inferiorità, in quanto si stavono affermando varie dittature.

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Nel febbraio del 1917 la popolazione russa, stremata dalla guerra, esplose in una prima rivoluzione popolare che rovesciò lo zar e instaurò un governo borghese. Nel frattempo, il paese si strutturava in soviet, ossia consigli o associazioni di delegati di  operai, sindacati di operai, rappresentanti del popolo, nati durante la rivoluzione del 1905.

Il partito bolschevico guidato da Lenin lanciò un nuovo programma attraverso le tesi di aprile, che prevedeva il passaggio dal governo parlamentare alla dittatura del proletariato.

Per capire lo stalinismo, ossia la dittatura instaurata da Stalin, devi considerare tutto ciò che lui creò.

Per iniziare, guarda la foto di cui sotto, che ritrae dei contadini che lavorano grandi appezzamenti di terra; si tratta di un Kolchoz, che significa proprietà agricola collettiva. Si tratta di cooperative in cui gli agricoltori lavoravano la terra. I prodotti venivano venduti in mercati statali. Non tutti però furono entusiasti della collettivizzazione: i kulaki, gli agricoltori benestanti, che avevano contrastato in ogni modo il crescente movimento contadino, il quale si volgeva in favore della collettivizzazione, si rifiutarono di entrare nei kolchozy e in seguito furono sterminati secondo la politica del potere centrale.

Questa mappa rappresenta la Russia: Osserva i puntini che la caratterizzano. Sono dei campi di lavoro forzato della Siberia, in cui la polizia deportava tutti coloro che si opponevano alla dittatura.

La foto di cui sotto ritrae un impianto siderurgico, per evidenziare che Stalin riuscì ad ottenere dei risultati nell’ambito della creazione dell’industrializzazione. Nel 1928 elaborò un piano di produzione quinquennale che dava la precedenza all’industria pesante, come industrie siderurgiche, elettriche e fabbriche di armi.

La Guerra Fredda

Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa si trovava in gravissime difficoltà economiche e, nello stesso tempo, bisognosa di avviare il processo di ricostruzione. In questo periodo, il quadro politico è caratterizzato dalla creazione di due blocchi: quello comunista, legato all‘Unione Sovietica e quello occidentale guidato dagli Stati Uniti.

1947-1989 DEFINIZIONE DI GUERRA FREDDA: Guerra fredda è l’espressione con cui si indica il confronto mondiale tra Stati Uniti e Unione Sovietica iniziato nel secondo dopoguerra. Tale lotta per il controllo del mondo conobbe diverse fasi, caratterizzate anche da guerre ‘calde’, come quelle in Corea e in Vietnam. Il bipolarismo, ossia il sistema fondato intorno ai due blocchi contrapposti, si concluse definitivamente dopo quasi mezzo secolo, nel 1991, con lo scioglimento dell’URSS (Treccani.it).

ALLEANZE MILITARI: la divisione politica portò alla nascita di alleanze militari, la NATO, formata nel 1949 dagli Stati Uniti e dai paesi loro alleati e il Patto di Varsavia, cui aderirono nel 1955 gli Stati Uniti del blocco comunista.

PIANO MARSHALL: Gli Stati Uniti contribuirono alla ricostruzione dell’Europa occidentale, con il così detto piano Marshall, un programma di aiuti economici destinati ai Paesi Europei. Questo piano si poneva obiettivi anche politici, evitando che il malcontento delle popolazioni portasse a scelte politiche non democratiche. Furono proposti aiuti economici anche all’URSS e ai Paesi dell’Europa orientale, i quali però rifiutarono.

Di seguito vediamo i momenti di crisi più importanti tra le due superpotenze di cui parliamo.

1950-1953 GUERRA DI COREA: Nel 1950 ci fu la guerra di Corea, nella quale intervennero gli Stati Uniti per sostenere la Corea del Sud, contro la Corea del Nord, appoggiata dall’Unione Sovietica. La guerra si concluse nel 1953 senza vincitori né vinti, ma segnò un momento di forte tensione tra i due blocchi.  La distensione tra i due blocchi ebbe come protagonisti il presidente americano Kennedy, il leader sovietico Kruscev e papa Giovanni XXIII.

1962 GUERRA A CUBA:  L’isola di Cuba nel 1940 era retta da Fulgencio Batista. Il regime di Batista era autoritario ed era sostenuto dagli USA, che avevano il controllo pressoché totale dell’economia (innanzitutto della produzione dello zucchero, la grande ricchezza del paese). Il movimento per abbattere Batista era guidato da Fidel Castro, che assunse il potere nel 1959.  Ad aprile, Castro si recò a Washington per sollecitare aiuti per lo sviluppo, senza ottenere risultati soddisfacenti. Eisenhower, ormai alla fine del mandato, ruppe le relazioni diplomatiche (gennaio 1961). Nell’ottobre del 1962, voli di ricognizione compiuti da U-2 americani su Cuba rivelarono che i sovietici stavano installando basi missilistiche. Le basi non erano ancora operative, ma i missili con testate nucleari a raggio medio e intermedio, una volta istallati, sarebbero stati in grado di colpire le principali città della costa orientale degli USA. Kennedy intimò a Mosca di ritirare i missili, allertò le forze nucleari americane e ordinò il blocco navale intorno all’isola caraibica, per impedire lo sbarco di altre armi. Dopo alcuni giorni in cui il mondo restò con il fiato sospeso, per il timore di precipitare in una guerra nucleare, le navi sovietiche in viaggio per Cuba invertirono la rotta e Mosca accettò di smantellare le basi missilistiche in cambio dell’impegno americano a non invadere l’isola. La crisi si chiuse anche con un accordo informale per il quale Washington si impegnò a smantellare i missili Jupiter dalla Turchia e dall’Italia.

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 1964-1973 GUERRA DEL VIETNAM: Gli Stati Uniti furono impegnati nella guerra in Vietnam, sostenendo il governo del Vietnam del Sud contro i guerriglieri comunisti i Viet Cong, aiutati dal Vietnam del Nord. Gli Stati Uniti non riuscirono a prevalere e nel 1976 il Vietnam fu unificato sotto un governo comunista.

Scritto di Italiano esame di stato del 2018

 

Luca Serianni sostiene che la vera competenza nello scritto di italiano si misura dalla capacità di organizzare e di comprendere un testo. Pertanto, le tracce mirano a verificare la capacità di organizzare e comprendere un testo di qualunque natura e, quindi, per dirla con parole più semplici: di scrivere testi che abbiano un senso logico.

Ci saranno le seguenti tipologie di tracce:

  • Testo narrativo o descrittivo
  • Testo argomentativo
  • Comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo o scientifico
  • Una combinazione delle tre tipologie di cui sopra

Esempi:

Testo narrativo

Un ricordo che non si cancellerà mai dalla memoria. Sviluppa questo spunto in un racconto legato ad un episodio della vita scolastica che ti fa piacere ricordare. Il tuo racconto sarà letto durante una festa di fine d’anno e ha come scopo quello di condividere un’esperienza significativa e conservarne il ricordo.

Testo descrittivo

Osserva attentamente la riproduzione del dipinto di Pierre-Auguste Renoir, Pomeriggio dei bambini a Wargemont. Dopo aver descritto in modo oggettivo uno dei personaggi presenti nel quadro, soffermati sulle impressioni che suscita in te questa immagine.

C’è un oggetto che desideri avere da tanto tempo, ma temi che i tuoi genitori non siano propensi ad acquistarlo. Cerca di convincerli con una descrizione che metta in luce le qualità dell’oggetto ed insieme contenga un’efficace e convincente argomentazione circa i motivi per cui vuoi averlo.

Testo Argomentativo 

  1. Viviamo in un’epoca particolarmente caratterizzata dall’arroganza, dal sopruso e dall’aggressività. Un numero sempre più grande di persone ritiene che questi aspetti servano per “rimanere a galla”, per non farsi schiacciare dagli altri e da un mondo ostile. Prova ad interrogarti se per te ha ancora senso tentare di riaffermare gli atteggiamenti opposti, come la gentilezza, la comprensione, la cortesia e la cordialità.
  2. Cane o gatto? Qual è l’animale domestico che preferisci? Esponi la tua opinione e sostienila con una serie di argomenti opportuni; dimostra falsa la tesi opposta alla tua.
  3. Integrazione degli immigrati. Elabora un testo argomentativo sull’integrazione degli immigrati, presentando tesi contrapposte. Dai anche un titolo alla tua trattazione.
  4. E’ meglio vivere in una grande città o in un piccolo paese? Scrivi un testo argomentativo in cui spieghi le tesi contrapposte al riguardo.

Dinastie che hanno fatto la storia

Non si può conoscere veramente la natura e il carattere di un uomo fino a che non lo si vede gestire il potere (Sofocle)

Ritratto di Carlo Magno

Tra le Dinastie europee più note ricordiamo gli Asburgo, i Carolingi, i Borbone, gli Sforza, i Visconti, i Colonna, i Gonzaga, I Medici, gli Scaligeri, che hanno fatto la storia della loro città, regione o nazione.

CAROLINGI: sono un insieme di sovrani franchi che regnò in Europa dal 750 fino al X secolo.

CORONA D’ARAGONA: o Impero aragonese, fu il nome dato all’insieme di regni e territori soggetti alla giurisdizione dei re d’Aragona. Nata dall’unione delle dinastie Aragonese e della Contea di Barcellona, venne accresciuta nei secoli dal possesso di altri territori: i regni di Maiorca, Valencia, Napoli, Sicilia, Sardegna, Contea di Provenza e i ducati di Atene e Neopatria (in Tessaglia).

Corona d'Aragona - Localizzazione

ANGIOINI: famiglia di origine francese, dal nome della contea d’Angiò (Anjou), istituita nel sec. 9° come avamposto contro i Bretoni, sono stati detti A. alcuni dei membri delle dinastie, locali e no, che si sono avvicendate nel governo di essa.

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Rosa dei Tudor, simbolo della dinastia

DINASTIA TUDOR: è costituita da cinque sovrani di origine gallese, che regnarono in Inghilterra (per un periodo anche in Irlanda) dal 1485 al 1603. I tre sovrani più importanti furono Enrico VII, Enrico VIII e Elisabetta I d’Inghilterra.

DINASTIA STUART: è stato la casa reale della Scozia e successivamente della Gran Bretagna.  Il casato regnò sul Regno di Scozia, e per un periodo anche in Inghilterra e Irlanda,  per 336 anni, tra il 1371 e il 1707.

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SFORZA: La famiglia Sforza fu la casata nobiliare che resse il Ducato di Milano dal 1450 al 1535

VISCONTI: La famiglia Visconti è una delle più antiche dinastie europee attestata sin dalla fine del x secolo nel territorio dell’Italia settentrionale dove venne infeudato l’omonimo Ducato Visconteo, con capitale Milano.

BORBONE: Borbone sono una delle più importanti ed antiche case regnanti in Europa. Di origine francese, la famiglia è un ramo cadetto dell’antichissima dinastía dei Capetingi, che in seguito all’estinzione degli altri rami ereditò il trono di Francia nel 1589.

Alla famiglia dei Borbone appartengono alcuni dei sovrani che hanno maggiormente influenzato la storia del paese da essi governato, e quella europea in generale. Su tutti, vanno ricordati Re Sole, Filippo V di Spagna, e Ferdinando II del due Sicilie

Attualmente, i Borbone rimangono la principale casa regnante d’Europa, dato che suoi membri reggono tuttora i troni di Spagna e del Lussemburgo.

ASBURGO: La casata degli Asburgo fu una delle più antiche e importanti dinastie esistite tra il XIII e il XX secolo in ambito europeo. Il nome (in tedesco Habsburg) deriva dal castello di Habichtsburg (“Rocca del nibbio”), edificato nel 1028 sul fiume Aar, pochi chilometri a ovest di Zurigo. I suoi membri sono stati reggenti in Austria come duchi, arciduchi e imperatori; re di Spagna; re di Portogallo; e per molti secoli Imperatori del Sacro Romano Impero.

Stemma degli Asburgo

Lo stemma imperiale asburgico era lo stemma rappresentativo della monarchia asburgica.  Veniva usato nei sigilli imperiali, per segnalare edifici della corona, nella bandiera di guerra, nelle banconote, eccetera.

Consisteva in un’aquila nera, con due teste, con le ali aperte, sulle quali potevano essere raffigurati gli stemmi delle varie province dei domini asburgici.

Impugnava nella zampa sinistra uno scettro e una spada, mentre nella destra teneva il globo, simbolo del potere imperiale e militare detenuti dagli Asburgo.

 

 

La storia dell’Impero Austro-Ungarico ha inizio nel 1867 quando venne stipulato un patto tra la nobiltà ungherese e la monarchia asburgica. Nacque dunque un’unione costituzionale tra l’Impero d’Austria e il Regno Apostolico d’UngheriaGovernato dalla Casa D’Asburgo, l’impero ebbe come capitale Vienna. Fu proprio l’impero Austro-Ungarico inoltre a cominciare il Primo Conflitto Mondiale invadendo il Regno di Serbia nel 1914.

L'Europa nel 1500

L’Europa nel 1500

Il Cinquecento è un secolo ricco di avvenimenti storici e culturali: è il secolo del Rinascimento nella cultura letteraria e nelle arti, della scoperta e dell’impiego della stampa, della Riforma protestante, delle grandi scoperte geografiche: grandi eventi che hanno coinvolto non solo l’Italia, ma l’Europa intera. E’ il secolo delle guerre, dei rivolgimenti politici e dell’affermazione di grandi stati nazionali come la Spagna, l’Inghilterra e la FranciaLa prima metà del ‘500 è dominata dalla figura di Carlo V imperatore di gran parte dell’Europa: Austria, Spagna e Paesi Bassi. Fu in conflitto con la Francia (Francesco I) per la supremazia in Italia. La seconda metà del ‘500 ha come figura dominante Filippo II divenuto imperatore dopo l’abdicazione di Carlo V.

L’Italia nel 1500

Le guerre in Italia

Nel 1500 ci furono un insieme di guerre in Italia, ossia una serie di otto conflitti, combattuti prevalentemente sul suolo italiano nella prima metà del secolo XVI (dal 1494 al 1559). Furono inizialmente scatenate da alcuni sovrani francesi, che inviarono nella penisola italiana le loro truppe, per far valere i loro diritti ereditari sul Regno di Napoli e poi sul Ducato di Milano. Da locali le guerre divennero in breve tempo di scala europea, coinvolgendo oltre alla Francia, soprattutto la Spagna e il Sacro Romano Impero. Al termine delle guerre la Spagna si affermò come la principale potenza continentale, ponendo gran parte della penisola italiana sotto la sua dominazione diretta (Ducato di Milano, Regno di Napoli, Regno di Sicilia, Regno di Sardegna, Stato dei Presidi) o indiretta; gli unici stati italiani che seppero mantenere una certa autonomia furono il Ducato di Savoia (legato alla Francia) e la Repubblica di Venezia, mentre il Papato, pur autonomo, risultava per lo più legato alla Spagna dalla comune politica di far prevalere in Europa la Controriforma cattolica.

LE GUERRE D’ITALIA 1494-95 Spedizione di Carlo VIII a Napoli per ottenere l’eredità angioina: scontro a Fornovo con un’alleanza formata dagli Stati italiani e dalla Spagna.Conquista di Milano da parte di Luigi XII erede dei Visconti.
1500 Gli Spagnoli sostituiscono la casa aragonese.
1503 Lega di Cambrai contro Venezia: nella battaglia di Agnadello Venezia è sconfitta.
1508-09 Lega Santa contro la Francia: a Milano tornano gli Sforza.
1511 1515 Francesco I rivuole Milano e si scontra con gli Svizzeri che la difendono; la vittoria francese è sancita dal Trattato di Noyon.
1525-29 Battaglia di Pavia: Francesco I è prigioniero. Nasce la Lega di Cognac contro gli Asburgo.
1535-44 I lanzichenecchi di Carlo V saccheggiano Roma. La Pace di Cambrai pone fine alle ostilità.
1558-59 Annessione di Milano all’Impero: guerra con la Francia sino alla Pace di Crépy. Battaglia di San Quintino. La Pace di Cateau-Cambrésis pone fine alle guerre d’Italia.

Prima Guerra d’Italia 1494-98. L’impresa del francese Carlo VIII

Carlo VIII di Francia rivendicava il diritto al trono del Regno di Napoli, in quanto discendente di Maria d’Angiò (1404-1463), sua nonna paterna; grazie al supporto di Ludovico Sforza di Milano, Carlo VIII entrò in Italia nel 1494, scatenando un vero e proprio terremoto politico in tutta la penisola. L’imponente esercito francese marciò attraverso l’Italia, raggiungendo Napoli il 22 febbraio 1495; infine, sconfitto nella Battaglia di Fornovo, fu costretto a ritirarsi oltralpe. La discesa del re di Francia Carlo VIII in Italia nel 1494 palesa in maniera definitiva la crisi politica e militare raggiunta dagli stati italiani e rappresenta la fine di quella politica dell’equilibrio che aveva avuto inizio con la pace di Lodi del 1454 ( firmata nella città lombarda il 9 aprile 1454,  mise fine allo scontro fra Venezia e Milano (guerre di Lombardia) che durava dall’inizio del Quattrocento.

Seconda guerra 1499-1504. La discesa del francese Luigi XII in Italia

Divenuto re, Luigi XII, rifacendosi ai diritti ereditati dalla nonna, intraprese la spedizione in Italia e conquistò il Ducato di Milano (1500). Meno fortunata fu la conquista di Napoli. Nell’estate del 1501 Napoli era conquistata, ma sopravvenuto il disaccordo tra gli alleati e la conseguente guerra tra Francia e Spagna, la spedizione finì per i Francesi in un completo disastro; dopo quasi due anni di resistenza essi furono sconfitti presso il Garigliano(fiume Italia centrale).

Terza guerra del 1508-16 o Guerra della Lega di Cambrai (Sacro Romano Impero, Francia, Spagna contro la Repubblica di Venezia)

Qualche anno dopo la Lega di Cambrai (lega dalle maggiori potenze europee, per mantenere un’egemonia su diversi territori della penisola italiana, conclusa in funzione antiveneziana) portava i francesi nuovamente in Italia, dove Venezia subì una dura sconfitta ad Agnadello. A ciò seguì però una nuova politica antifrancese di papa Giulio II. Nel 1515, anno della morte di Luigi XII di Francia, gli succede il ventenne Francesco I. I francesi, dopo una serie di lotte, ritornano in possesso del Ducato di Milano e con la pace di Noyon del 1516 stipulano una serie di trattati che, nell’intenzione dei contraenti, avrebbero dovuto porre fine alle guerre tra potenze europee in territorio italiano e assicurare un periodo di stabilità ed equilibrio generalizzato. Alla Spagna vengono riconosciuti il Regnodi Napoli, la Sicilia e la Sardegna, mentre la Francia ottiene nuovamente il Ducato di Milano e facoltà di intervento sui territori delle repubbliche di Genova e Firenze, nonché nei ducati di Savoia e di Ferrara.

 Quarta guerra del 1521–26

Nel 1519 l’invasione spagnola della Navarra, un piccolo regno transpirenaico, detenuto da una dinastia d’origine francese, fa precipitare la situazione. Perciò nel 1521 le armate francesi scendono ancora in Italia, con lo scopo di togliere almeno il Regno di Napoli ai domini di Carlo V. Le armate francesi però vengono duramente sconfitte.

 Quinta guerra del 1526-30

La prima fase del conflitto tra i sovrani di Francia e gli Asburgo, durata fino al 1526, si era chiusa in maniera favorevole ai secondi.

Nasce la Lega di Cognac contro gli Asburgo.

Nel maggio del 1527 i Lanzichenecchi, soldati imperiali, per la maggior parte mercenari tedeschi di fede luterana, rimasti senza paga e poi senza comandante, riescono ad aggirare le truppe della Lega, nell’Italia del nord, e decidono di attaccare Roma.

A Cambrai, il 5 agosto 1529, viene stabilito che la Francia, pur rinunciando alle pretese sull’Italia, può rientrare in possesso della Borgogna. La pace di Cambrai è detta anche pace delle due dame, poiché non viene negoziata direttamente dai due sovrani, ma da Luisa di Savoia, madre di Francesco I, e da Margherita d’Austria, zia di Carlo V. Con questo patto la Spagna ribadisce definitivamente il suo dominio sull’Italia, delle cui sorti Carlo V diviene unico e incontrastato arbitro (fonte Wikipedia).

Sesta guerra del 1535-38

Dopo una tregua di alcuni anni, ha inizio una nuova fase dello scontro tra Carlo V e Francesco I. La causa occasionale della ripresa delle ostilità è una nuova rottura dell’equilibrio concertato a Cambrai, rappresentata dalla morte nel 1535, dell’ultimo esponente degli Sforza. Le sesta guerra (la terza che vedeva coinvolti Carlo V e Francesco I di Francia) durò dal 1536 al 1538 e venne in pratica aperta dal sovrano francese; Francesco I (alleato con Enrico VIII d’Inghilterra) rispose all’occupazione asburgica di Milano, inviando truppe in Italia.

Settima guerra del 1542-46

Nel 1542 Francesco I di Francia alleatosi con il sultano Ottomano Solimano I il Magnifico, riprese le ostilità, lanciando una flotta franco-ottomana contro la città savoiarda di Nizza. Dopo alterne vicende, nel 1544 i contendenti decisero perciò di firmare la pace di Crépy che, pur assegnando definitivamente la Lombardia agli Asburgo e i territori dei Savoia alla Francia, lasciò ancora una volta insolute le principali questioni e la possibilità di nuove guerre.

Ottava guerra del 1551-59

La morte di Francesco I, nel 1547, dopo più di trenta anni di regno, non significò la fine delle ostilità tra Francia e Asburgo. La politica antimperiale venne infatti proseguita dal nuovo sovrano francese Enrico II, che nel 1551 riprese le ostilità contro la Casa d’Austria e Spagna. Contrariamente a suo padre però concentrò le sue mire verso i confini nord orientali della Francia, anziché verso l’Italia, che comunque restò un teatro importante di operazioni. Inoltre, pur essendo egli il re cristianissimo, non si fece problemi, come già il padre, ad allearsi con i protestanti tedeschi e i mussulmani turchi, per logorare gli avversari su più fronti.

Carlo V d’Asburgo: nel suo regno non tramontava mai il sole

Carlo d’Asburgo (1500-1558) fu Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Napoli, e Duca di Borgogna. Nelle sue vene scorreva sangue delle più disparate nazionalità: austriaca, tedesca, spagnola, francese, polacca, italiana e inglese. È stato una delle più importanti figure della storia d’Europa in quanto era padrone di un impero vasto ed esteso, su tre continenti. Pare che per questo motivo egli affermasse che nel suo regno non tramontava mai il soleEgli sognò di realizzare una monarchia universale cristiana tenendo a bada l’espansione ottomana in Occidente.

‘Nessuno serrerà più nel pugno, in Europa, potenza uguale a quella che per trentacinque anni ha avuto l’imperatore senza sorriso.’ M.Spini

Quale è stata la sua formazione?

Nacque a Gand, nei Paesi Bassi, nel 1500 da Giovanna di Castiglia, detta la Pazza e Filippo il Bello, arciduca di Austria; era perciò nipote di due tra i più potenti sovrani d’Europa: Ferdinando il Cattolico di Spagna e Massimiliano d’Asburgo. Trascorse la sua fanciullezza a Malines (città belga) e quindi a Bruxelles sotto la guida di zia Margherita d’Austria, reggente dei Paesi Bassi. Tutta l‘educazione del giovane principe si svolse nelle Fiandre e fu ammantata di cultura fiamminga ed in lingua francese, nonostante i suoi natali austro-ispanici. Aveva una profonda formazione culturale e linguistica. Praticò la scherma, fu abile cavallerizzo ed esperto nel torneare, ma di salute precaria, soffrendo anche di epilessia in gioventù.

‘Parlo spagnolo con Dio, francese con gli uomini, italiano con le donne e tedesco con il mio cavallo’

carlo v geneal

Che aspetto aveva?

Era di statura media, aveva occhi azzurri e capelli castani. Il naso aquilino, labbra carnose e la mandibola sporgente. Portava la barba. Non amava i vestiti sfarzosi, infatti spesso portava abiti semplici. Amava la musica ed era uno studioso di scienze, matematica e geografia.

A quanti anni divenne imperatore?

A sedici anni divenne re e a 19 imperatore di un Impero vastissimo: Nel 1530 è incoronato imperatore da papa Clemente VII, al quale nel 1527 aveva inflitto il “Sacco di Roma“. La cerimonia di incoronazione di Carlo V risaliva a una tradizione medievale che ricorda quella fatta a Carlo Magno. Il cardinale Contarini descrive Carlo V come uomo di grande giustizia e levatura morale, di natura taciturno e molto religioso. Nel giro di pochi anni apparve come un sovrano ricco di umanità, che rifuggiva lo sfarzo e il lusso, desideroso di mantenere la pace in seno all’Impero. Egli divenne imperatore con il nome Carlo V, grazie a un’ampia manovra di corruzione finanziata da grandi banchieri tedeschi, i Fugger. (cit. in Pellegrini, Carlo V, 2015)

Clemente VII

Papa Clemente VII

Quali lotte intraprese?

Carlo V dovette affrontare le seguenti lotte:

  • Nei domini spagnoli dovette affrontare ribellioni in Castiglia e Aragona;
  • nell’impero si scontrò con i principi luterani, fino ad arrivare alla la Pace di Augusta (1555) dove si stabilì il principio del cuius regio eius et religio (La locuzione latina, che può essere intesa come “chi governa detti anche la religione”, indicava l’obbligo del suddito di conformarsi alla confessione del principe del suo Stato. Il principio venne introdotto in seguito alla pace di Augusta del 1555 fra l’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e la Lega di Smalcalda, come soluzione al problema del conflitto fra cattolicesimo e luteranesimo);
  • Si scontrò con i Turchi che assediarono Vienna, riuscendo a conquistare Tunisi (1535)
  •  In Italia proseguì le guerre contro la Francia.

Nel 1556 abdicò e spartì i suoi domini tra il figlio Filippo II, a cui diede la Spagna, l’Italia, le Fiandre e tutte le colonie, e il fratello Ferdinando I, al quale andarono i possedimenti asburgici.

Che cosa è la Pace di Augusta?

E’ l’atto che nel 1555 sancisce la fine delle lotte di religione tra Cattolici e Protestanti, iniziate con la messa al bando della Riforma luterana da parte dell’imperatore Carlo V. La Pace stabilisce la parità dei diritti fra le due religioni e il dovere da parte dei sudditi di seguire la religione del proprio sovrano.

Quale era l’idea imperiale di Carlo v?

Carlo V, sia per formazione culturale, sia per indicazione dei suoi consiglieri, perseguì il sogno politico di un’autorità monarchica universale che facesse rivivere il Sacro Romano Impero, dove l’imperatore fosse la guida politica e morale della Cristianità nella lotta contro l’Islam. Tuttavia la spaccatura religiosa della Cristianità in seguito alla Riforma protestante e l’aperta lotta sostenuta contro Francesco I di Francia resero impossibile il suo progetto politico. Anche l’idea di assicurare la successione imperiale al figlio Filippo incontrò l’opposizione dei principi tedeschi, che imposero la separazione dei domini asburgici austriaci e della dignità imperiale dalla corona di Spagna.

Differenze tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa

 Ambedue sono Chiese mondiali
La Chiesa Cattolica conta un miliardo e 254 milioni di battezzati ed è presente in tutto il pianeta, con massima densità in Europa e nelle Americhe e minima in Asia. Le Chiese ortodosse sono originariamente Chiese nazionali, hanno in totale 250 milioni di battezzati e sono presenti principalmente nell’Europa Orientale e in Medio Oriente.
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Quello che hanno in comune
Hanno in comune: la Bibbia, i sacramenti, la dottrina dell’episcopato e del sacerdozio, le leggi dei primi sette Concili ecumenici (detti «Concili della Chiesa indivisa»: la Chiesa Cattolica ne ha poi «celebrati» altri 14 che non sono riconosciuti dall’Ortodossia), il «Credo apostolico», la venerazione di Maria e dei santi, il culto delle reliquie.
 Le principali divisioni
Tre sono le divisioni principali: sulla figura del Papa, sulla disciplina del matrimonio, sui dogmi mariani (Immacolata Concezione e Assunzione in Cielo) e su ogni altra dottrina o legge definite da Roma e dai suoi Concili dopo la separazione del 1054 (Scisma d’Oriente).
Al Papa le Chiese dell’Ortodossia sono disposte a riconoscere un primato d’onore ma non un primato di giurisdizione, cioè di governo.
MATRIMONIO: Per le Chiese Ortodosse il matrimonio è unico come per la Chiesa Cattolica, ma con varia regolamentazione tutte praticano una “benedizione” delle seconde nozze per il coniuge incolpevole della rottura del primo matrimonio.
PASQUA: Per la chiesa cattolica, la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera, cioè dopo il 21 marzo. Di conseguenza è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile, prima del successivo plenilunio. La chiesa ortodossa calcola invece la data della Pasqua secondo il calendario giuliano.
FEDE:  nel credo cattolico il Dio è uno e trino, come composto da padre, figlio e spirito santo, mentre per gli ortodossi questo concetto non è contenuto nel Vangelo.
Risultati immagini per simboli della chiesa ortodossaSCISMA: La divisione formale tra Occidente cristiano e Oriente cristiano ha avuto luogo nel 1054. In parte rifletteva la rivalità culturale e geopolitica tra l’impero romano d’oriente di lingua greca, ovvero Bisanzio, e l’Europa occidentale di lingua latina, in cui l’autorità romana era crollata nel quinto secolo ed erano emersi nuovi centri di potere.
Le tensioni crebbero all’inizio dell’undicesimo secolo, quando i normanni, cattolici, invasero le zone grecofone dell’Italia meridionale, imponendo pratiche latine alle chiese della regione. Il patriarca di Costantinopoli si vendicò chiudendo gli avamposti di culto in stile latino nella sua città, e il papa inviò una delegazione a Costantinopoli per risolvere la disputa. Il capo della delegazione, il cardinale Umberto, scomunicò il patriarca che, a sua volta, fece lo stesso con il cardinale. Appena prima di questa rottura, erano andate crescendo le differenze a proposito della presunta autorità papale su tutto il mondo cristiano, che contrastava con l’idea ortodossa che tutti gli antichi centri del mondo cristiano (Antiochia, Alessandria e Gerusalemme, oltre a Roma e Costantinopoli) avessero uno statuto più o meno equivalente.
Gli ortodossi entrarono in contrasto con il papa, il quale aveva autorizzato una versione della dottrina che, a loro avviso, equivaleva a un leggero svilimento dello spirito santo. A questa questione teologica si aggiunse un’importante disputa geopolitica: nel 1204 gli eserciti latini depredarono Costantinopoli, che era ancora il principale centro commerciale e culturale del mondo cristiano, imponendo un regime latino per circa sessant’anni. Nella memoria collettiva degli ortodossi, questo atto di tradimento da parte di altri cristiani indebolì la grande città, rendendo inevitabile la sua conquista da parte dei turchi musulmani nel 1453.
Essendosi separati, l’Occidente cristiano e l’Oriente cristiano hanno dato vita a tradizioni teologiche differenti. L’Occidente ha sviluppato l’idea di purgatorio e di “sostituzione della pena” (l’idea, diffusa tra i protestanti che il sacrificio di Cristo sia stato un necessario prezzo da pagare per salvare gli esseri umani). Nessuno dei due insegnamenti è accettato dai cristiani ortodossi. L’Oriente, con la sua tendenza a fondere l’intellettuale e il mistico, ha esplorato l’idea che Dio sia al contempo inaccessibile alla ragione degli uomini e accessibile al loro cuore.
Fonti:

Tanto gentile e tanto onesta pare

 

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare. 4

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare. 8

Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova; 11

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira. 14

Si tratta di un sonetto di Dante Alighieri, che costituisce uno degli esempi più significativi della poesia del Dolce Stil Novo. E’ tratto dalla Vita Nuova, un’opera mista di prosa e poesia scritta tra il 1282 e il 1293, nella quale Dante narra il suo amore spirituale per Beatrice.

Testo

Nella prima quartina Dante descrive le virtù interiori ed esteriori di Beatrice, che si manifestano nel suo saluto e nel suo sguardo; gli effetti straordinari del suo passaggio provocano la paralisi dei sensi: gli occhi non osano guardare, la lingua è incapace di esprimersi (ritorna qui il motivo dell’ineffabile, «ciò che non si può esprimere»: R4 e R7). Nella seconda quartina, la donna passando fra le lodi unanimi dei presenti rivela la sua natura di miracolo divino.
Nelle terzine si mostrano ancora gli effetti straordinari della sua vista e della sua bellezza, che infonde pensieri di una dolcezza inesprimibile e fa sospirare gli uomini.

Parafrasi

La mia donna appare tanto nobile  e onesta, quando ella saluta la gente, tanto che tutti stanno in silenzio e gli occhi non osano guardarla. Mentre ella cammina, anche se si sente lodare conserva un atteggiamento umile; ella pare essere una creatura discesa dal cielo sulla terra, per mostrare la potenza divina. Si mostra così bella a chi la guarda, che tramite gli occhi trasmette una dolcezza al cuore che chi non la prova non può capire e sembra che dal suo volto provenga un soave spirito d’amore che dice all’anima: Sospira.

La metrica e lo stile

Il sonetto è costituito da due quartine a rima incrociata (ABBA, ABBA) e da due terzine a rima invertita (CDE, EDC). Le quattro strofe sono occupate ciascuna da un periodo.

Caratteristico dello stile di Dante è il prevalere dei verbi (ve ne sono da uno a tre in ogni verso a eccezione del penultimo). Il verbo «pare» costituisce la parola chiave del sonetto: esso compare nella I, II e IV strofa, e con un sinonimo è presente anche nella III («mostrasi»). Tale verbo, tuttavia, non ha il significato di sembrare, come nell’italiano attuale, ma quello di apparire in piena evidenza, il che sottolinea ancora di più il carattere di manifestazione miracolosa che connota la figura di Beatrice.

Lo stile espressivo è sobrio e composto, di tono elevato, e scorrevole; i periodi sono ampi, il ritmo lento e solenne, atto a rappresentare il carattere e l’aspetto di Beatrice.

Da notare la ripetuta presenza di proposizioni consecutive (I e III strofa: «Tanto… che»; «… sì… che…») che accrescono la tensione della descrizione e creano un effetto di simmetria.

 

Figure retoriche

  • Sono presenti  termini arcaici (ogne, deven, lauda, vestuta, spirto)
  • Allitterazioni: “Tanto gentile e tanto onesta pare/la donna mia quand’ella altrui saluta“; “da cielo in terra a miracol mostrare./Mostrasi sì piacente a chi la mira”
  • Endiadi vv 1-2: “Tanto gentile e tanto onesta pare”
  • Iperboli vv .3-4-: “ch’ogne lingua deven tremando muta,(da considerarsi come una metafora iperbolica)/e li occhi no l’ardiscon di guardare.”
  • Metafora v. 6: “d’umiltà vestuta”
  • Perifrasi vv. 7-8: ” cosa venuta/ da cielo in terra a miracol mostrare” = angelo, creatura angelica
  • Similitudine vv .7-8: “e par che sia una cosa venuta/da cielo in terra a miracol mostrare”
  • Sineddoche v. 12: ” labbia” per intendere “volto”
  • Enjambements vv. 1-2; 7-8; 12-13
  • Poliptòto vv. 8-9: “mostrare/mostrasi”
  • Paronomasia vv. 6-7: “vestuta/venuta”

Strumenti per l’analisi del testo poetico