A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni. (cit.)
Lucangeli
Come è noto, le emozioni governano tutti i rapporti umani ed esse contribuiscono al raggiungimento del successo nell’apprendimento e all’interiorizzazione dei saperi.
Benjamin Samuel Bloom, psicologo e pedagogista americano (1913-1999), sostiene che esiste uno stretto rapporto che lega affettività, motivazione e apprendimento, poiché le variabili affettive e motivazionali esercitano un’azione rilevante nei processi di conoscenza, comprensione e socializzazione, che avvengono nell’ambiente scolastico.
Anche lo psicologo-filosofo-pedagogista di Ginevra, Jean Piaget (1896-1980) rileva l’importanza delle emozioni nell’apprendimento. Il noto studioso afferma che per lo sviluppo armonico della personalità di chi deve imparare è necessaria un’interazione fra cognizione e affettività, per lo stretto parallelismo che esiste nel pensiero umano tra il piano affettivo e quello intellettuale.
Gardner (1943), psicologo americano, dà molta importanza alle emozioni: lo studente che scopre con entusiasmo un mondo nuovo ed è stimolato nella sua curiosità, apprenderà con maggior successo e con minore fatica rispetto a un compito imposto che considererà, al contrario, privo di interesse.
Lo psicologo statunitense Daniel Goleman (1946), riprende il concetto di Intelligenza emotiva e ne dimostra il valore che ha per tutti gli individui, sia piccoli sia grandi, nell’ambito relazionale, di apprendimento e lavorativo.
L’importanza cruciale delle emozioni nell’apprendimento è inoltre messa in evidenza dal collegamento che c’è tra le stesse emozioni e la memoria.
Infatti, le emozioni giocano un importante ruolo nei processi cognitivi legati alla memoria, in quanto la forza dei ricordi dipende dal grado di attivazione emozionale indotto dall’apprendimento.
- indurre negli studenti l’accrescimento dell’autocontrollo;
- acquisire consapevolezza emotiva;
- l’attitudine ad una comunicazione chiara, efficace ed assertiva;
- l’affermazione del proprio sé attraverso il confronto e la cooperazione;
- lo sviluppo graduale della curiosità, del desiderio, del senso di appartenenza, della tolleranza alla frustrazione e alla noia.
Un altro strumento utile per indurre autocontrollo emozionale è l’educazione razionale emotiva, nota come acronimo di RET. Si tratta di una teoria e di una prassi terapeutica ideata dallo psicologo Albert Ellis, che per formulare la sua teoria ha messo a punto un sistema di psicoterapia attingendo ad antiche scuole di pensiero occidentali ed orientali quali lo stoicismo, il buddismo, il taoismo. L’accostamento dei termini razionale ed emotivo sta ad indicare la possibilità di raggiungere un certo controllo emotivo utilizzando la propria capacità di pensare in modo razionale e costruttivo (si veda il testo M. Di Pietro, L’A B C delle mie emozioni, Corso di Alfabetizzazione socio-affettiva).
Attività su giochi, emozioni, empatia e conflitto
Lezione magistrale sulla neurofisiologia delle emozioni
Aforismi
La nostra civiltà è ancora in mezzo al guado, né del tutto bestiale perché non è più guidata dall’istinto, né del tutto umana perché non è ancora interamente guidata dalla ragione. Theodere Dreiser, citato in J. LeDoux, Il cervello emotivo