Eugenio Montale


Eugenio Montale (Genova 1896 – Milano 1981)  è stato un poeta e scrittore italiano, premio Nobel per la letteratura nel 1975.

Eugenio Montale, uno dei massimi poeti italiani, nasce a Genova il 12 ottobre 1896. La famiglia commercia prodotti chimici (il padre era curiosamente fornitore dell’azienda dello scrittore Italo Svevo). Eugenio è ultimo di sei figli.

Frequenta l’Istituto Tecnico e si diploma in Ragioneria nel 1915.

La sua è una formazione da autodidatta, infatti Montale studia le lingue straniere, la letteratura e la musica.

Partecipa al primo conflitto mondiale come ufficiale di fanteria nel Trentino.

Finita la guerra si trasferisce a Torino, poi a Firenze, dove si impiega in una casa editrice e nel 1929 diviene direttore del Gabinetto Scientifico-Letterario Viesseux, un prestigioso circolo culturale fiorentino, dal quale verrà espulso nel 1938 per antifascismo.

Nel frattempo collabora con la rivista “Solaria”, frequenta il circolo letterario del caffè delle “Giubbe Rosse” – dove tra gli altri conosce Gadda e Vittorini.

Terminata la Seconda Guerra Mondiale si iscrive al Partito d’Azione e inizia un’intensa attività con varie testate giornalistiche.

Nel 1948 si trasferisce a Milano dove inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera, per conto del quale compie molti viaggi e si occupa di critica musicale.

Nel 1975 vince il premio Nobel per la letteratura.

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Poetica di Montale

Montale, considerato il periodo in cui è vissuto (prima e seconda guerra mondiale) ha espresso l’inquietudine dell’uomo del Novecento. Infatti, il poeta ha una visione pessimistica.

“Il male di vivere” (poesia di Ossi di Seppia) è forse la definizione più nota della visione della vita di Eugenio Montale. “Il male di vivere” è la sofferenza, il dolore che è presente in tutti gli uomini. L’unico rimedio è l’indifferenza, considerata dal poeta un meraviglioso dono divino poiché ci consente di resistere al dolore ignorandolo. Il male di vivere di Montale viene rappresentato da un paesaggio aspro, quale quello ligure e attraverso oggetti specifici, che sono simbolo di un’aridità interiore, avvertita  come fonte di angoscia.

Da questa concezione nascono le scelte linguistiche del poeta, il quale utilizza uno stile essenziale e spesso impenetrabile, mescolando termini della lingua parlata, ad altri di uso poetico.

Poesia
Male di vivere

Le Opere

Nella produzione lirica di Montale è possibile distinguere tre fasi:

  • la prima rappresenta Ossi di Seppia, opera d’esordio che porta già in sé i segni evidenti di un percorso autonomo rispetto alle esperienze coeve;
  • la seconda espressa dalle raccolte Le occasioni e La bufera e altro, in cui il linguaggio, assume forme più complesse;
  •  la terza inaugurata da Satura, caratterizzata da uno stile semplice e colloquiale.