I ragazzi hanno grandi sogni

I ragazzi hanno grandi sogni eBook: Ehsani, Alì, Casolo, Francesco ...

 

I ragazzi hanno grandi sogni” (Feltrinelli 2018) di Alì Ehsani e Francesco Casolo

 

Riassunto

Il primo capitolo descrive il protagonista Alì, che si trova nel Comune di Roma con Michele l’educatore, del centro di accoglienza. Essi sono in attesa di parlare con un avvocato, per il permesso di soggiorno. Vengono accolti dalla psicologa Lucia la quale fa fare un disegno ad Alì. Alì disegna un bambino, con una casa distrutta e in un angolo un kalashnikov. Attraverso il disegno Alì spiega la sua storia: un giorno, al rientro da scuola ha trovato la sua casa demolita. Egli, considerato che i genitori sono morti, aspetta il fratello che è a lavoro. Quando Mohammed arriva porta Alì a casa di un  suo amico. Dopodiché i due scappano in Pakistan sopra un furgone (Alì legato a un tetto di un furgone). Successivamente vanno in Iran e poi in Turchia. Con il suo amico Khaled va in Grecia, a Venezia e infine a Roma.

Khaled ha 16 anni e Alì ne ha 13, arrivano a Roma Termini nei i primi di giugno. Incontrano un gruppo di altri profughi che si uniscono a loro. Rincontrano Hassam, un loro amico. Lo incontrano in mezzo al prato di un giardino. È bello forte e rassicurante. Hassam in tono paterno propone ai due di andare a mangiare. Egli mostra di possedere la mappa della città fatta di chiese dove ricevere la colazione, dormitori dove ottenere una zuppa e centri di accoglienza dove domandare ospitalità. Hassam svela ai due che vorrebbe andare in Svezia e Alì pensa di non poterlo fare perché a Venezia le forze dell’ordine glia hanno preso le impronte digitali. A fine serata i tre si recano nella direzione di Piramide per recuperare delle coperte per dormire in stazione (pagina 27)

Durante una notte trascorsa all’addiaccio, Alì fa un sogno. Ritorna alla volta in cui a Teheran arrivò in un parcheggio pieno di autobus, attratto dal grande mezzo di trasporto, Alì vi salì a bordo dove si accomodò e si godette il viaggio. Dopo diverso tempo, Alì comprese che il mezzo era uscito Teheran e arrivato a Tabriz,sulla strada per la Turchia, nella rotta per passare il confine ( pagina 36) Superata la città di Tabriz il pullman giunse a un capolinea sconosciuto, in cui un poliziotto gli chiese i documenti e dove fossero i suoi genitori. I poliziotti inizialmente pensarono fosse un clandestino, ma successivamente compresero le ragioni di Alì il quale intendeva tornare a Teheran da suo fratello. Fortunatamente il capo dei poliziotti assoldò un tassista per riportare il ragazzo a Tabriz, dove avrebbe preso il pullman per Teheran.

Hassam conduce Alì in un CIR, Consiglio italiano per rifugiati, organizzazione umanitaria che difende i diritti dei rifugiati. Dal CIR, un’auto della polizia porta Alì in un centro di accoglienza.

Gli educatori del centro di accoglienza festeggiano i 14 anni di Alì, con una torta fatta in casa. Per festeggiare, si recano al lago nel quale fanno un bagno. Quando ad un certo punto iniziano a gonfiare un canotto Alì ricorda un episodio della sua vita precedente.

Alì trascorre del tempo con Ibrahim, un ragazzo fuggito da un centro di accoglienza che spaccia droga. Ibrahim ricerca la compagnia di Alì perché vorrebbe indurlo a entrare nel traffico della droga, ma sebbene tentato dai materiali dell’amico, Alì ricorda gli insegnamenti del padre, il quale gli aveva spiegato che bisogna vivere onestamente.

Alì inizia a frequentare la scuola dove si applica con tanto impegno: dove  nota le differenze tra la scuola italiana e quella afghana, in cui i professori portavano il kalashnikov che appoggiavano sulla lavagna, per difendersi da alcuni ragazzi che andavano a scuola armati.

Nel nuovo centro di accoglienza Alì è bullizzato. Nel frattempo, Alì frequenta tutti i corsi di formazione disponibili, per crearsi un futuro luminoso.

Alì ottiene il permesso di soggiorno, che deve essere rinnovato ogni 6 mesi.

Alì accetta un incarico come lavapiatti a Rimini, dove si conquista la fiducia di tutti perché si dà molto da fare.

Insieme a Ovidio e a Otman Alì va a vivere in un appartamento in città, per un breve periodo di tempo, perché non riescono a far fronte alla spese. Ottiene un diploma professionale con un buon voto ma Alì decide di continuare a studiare iscrivendosi a Ragioneria. Nel frattempo, i tre riprendono a vivere in un centro di Accoglienza.

Durante il viaggio per Stoccolma Alì si ricorda di quando in Grecia i poliziotti lo picchiarono e Hassam lo aveva rassicurato. Hassam invita Alì a Oslo insieme alla sua fidanzata.

Alì incontra Violeta, una ragazza che cambierà la sua vita. Violeta e Alì cominciano a frequentarsi.

Alì si diploma in Ragioneria e pensa di iscriversi in Infermieristica o in Legge, perché sa per esperienza personale quanto possa essere importante un avvocato.  Violeta rientra a Roma e, nel frattempo, lui si dà da fare con le consegne a domicilio. Trova anche lavoro come manovale.

In agosto supera entrambi i test per l’ammissione, sia in scienze Infermieristiche che in Legge e presenta domanda per una borsa di studio e l’alloggio.

A settembre ritorna Violeta, ma le cose sono cambiate perché frequenta un altro ragazzo. Alì si sente sconfortato e decide di partire per la Germania, ma viene fermato alla stazione dal suo amico Nunu, che lo convince a restare.

Alì si riconcilia con Violeta e pur continuando a lavorare e a vivere nel centro di Accoglienza, riesce a superare tutti gli esami del primo anno di legge. Il professore Eraldo, suo amico, gli presenta una giornalista che lo vuole conoscere per pubblicare la sua storia sul Corriere della sera. In seguito, viene contattato anche da un altro benefattore, che gli versa una somma mensile, per consentirgli di mantenersi agli studi: non per questo Alì diminuisce l’impegno negli studi, perché sa che nulla è scontato.

Sono arrivati la laurea, un lavoro, un libro e tante altre cose. Ad Alì rimane la tristezza di non aver potuto condividere con il fratello Mohammed la sua gioia di poter vivere in Europa, dove si può essere liberi di pensare, di scegliere, di essere felici e persino di poter baciare la propria ragazza di fronte a tutti.